Articoli

della Dott.ssa Elena Iori

Tra immaginazione e realtà: lo spazio immaginale come espressione del possibile

 

L’articolo è stato scritto dalla Dott.ssa Elena Iori e pubblcato nel libro “Garden Books” edito da consulta e si propone di chiarire alcuni elementi che entrano in gioco nelle pratiche immaginative che professionalmente utilizza nel suo lavoro. Nella seconda parte dello scritto sono inoltre presenti alcune riflessioni sull’esperienza intrapresa con l’Illustratrice Elisa Pellacani nella proposta del laboratorio sul Libro D’Artista ed introspezione personale “Lavoro come un giardiniere”.

della Dott.ssa Elena Iori

Il ruolo del respiro nell’instaurarsi del legame primario: respirare le emozioni della vita prenatale

 

L’articolo è scritto come sintesi del mio lavoro di tesi specialistica in Psicologia Clinica ed interventi di comunità, presentato all’Università Cattolica del Sacro Cuore nel 2007.

Tratta delle affascinanti quanto complesse dinamiche di relazione e comunicazione che si instaurano durante il periodo gestazionale tra la madre, embrione/feto e il padre, alla base delle primissime esperienze che ognuno di noi ha avuto del legame di sintonizzazione affettiva e del senso di sicurezza. Analizza nello specifico il ruolo della Respirazione come elemento fondamentale nella stabilizzazione della coerenza relazionele/affettiva.

della Dott.ssa Elena Iori

AUSL Reggio Emilia – Incontri di Cooking Therapy

 

L’Articolo scritto dalla Dott.ssa Elena Iori è stato pubblicato nel 2020 nel libro del Dott. Antonio Cerasa edito dalla Franco Angeli  dal titolo: “La cooking therapy. Come trasformare la cucina in una palestra per la mente. Applicazioni per pazienti neurologici e psichiatrici”.

Viene descritta nei suoi principi e nella sua visione teorica l’attività di cucina proposta all’interno del servizio di Neuropsichiatria Infantile di Reggio Emilia come parte della proposta atelieristica terapeutico/riabilitativa di cui si occupa L’Indaco Atelier Onlus da più di 30 anni.

della Dott.ssa Elena Iori e dell’Artista Antonella De Nisco

FERITOIE: PASSAGGI FERITI

 

La performance è stata presentata nel 2018 al convegno internazionale “Aree Fragili” di Rovigo, organizzato dall’Università di Trieste.

Dalla fragilità della FERITA all’apertura . Rendere il contesto VITALE significa aprirlo alla partecipazione, far sì che in esso possano verificarsi scambi relazionali significativi, che coinvolgano le persone nella loro interezza, nella pienezza delle relazioni con gli altri e con la natura.

L’installazione è una metafora che allude all’esistenza di ognuno di noi, soggetta a passaggi che lasciano ferite superabili, visibili, da dimenticare o ricordare ma anche alle ferite del paesaggio da riconoscere e salvaguardare. Modificare lo spazio, contribuendo alla costruzione di forme effimere, piccole architetture naturali tessute che si fanno estensione di una dimensione affettiva, simbolica e sicuramente evocativa.

L’arte nel bosco come incontro di socialità capace di creare momenti di condivisione e confronto; creare relazioni visibili attraverso gli intrecci; valorizzare dimensioni relazionali solitamente trascurate come il gesto, il movimento, il silenzio e l’ascolto. Poter riflettere, condividere e rielaborare: stare accanto, con-vivere facendo esperienza del luogo attraverso spunti significativi-narrativi, entrare in contatto, organizzare un luogo.

della Dott.ssa Elena Iori e dell’Artista Antonella De Nisco

 FOGLIaTERRA: performance collettiva di Arte Ambientale Itinerante

 

L’articolo, pubblicato nel 2017 nella rivista scientifica internazionale Culture della Sostenibilità, presenta la performance collettiva ideata dalla Dott.ssa Iori e dall’Artista Antonella De Nisco nel Parco delle Acque Chiare di Reggio Emilia, in collaborazione con l’Associazione Gramigna. Quanto creato nello spazio dell’Orto Officinale di Gabrina è da intendersi come un’azione d’incontro tra Natura, Arte e Cura. Il fine è stato quello di creare intrecci, collegando aspetti materiali ed immateriali dell’esperienza, in grado insieme, di toccare la dimensione personale e facilitare l’incontro con l’Altro in uno spazio condiviso che ha bisogno di solerte attenzione e sostegno.

del Prof. Maurizio Stupiggia

La clinica al tempo della complessità

 

Attraverso il racconto della sotira di Bea il Prof. Maurizio Stupiggia espone la complessità del processo terapeutico, messo in atto durante un percorso di psicoterapia.

“ La risposta è la maledizione della domanda “ (Blanchot)

“Possiamo dire che la psicoterapia sia piuttosto l’arte della domanda che non della risposta; ciò che noi
clinici constatiamo ogni giorno è che il processo terapeutico è un processo di estrema complessità, fatto di
profonde discontinuità, salti sistemici, in cui c’è un margine di imprevedibilità da gestire” (M.Stupiggia)

del Prof. Jerome Liss

Una sintesi della Biosistemica

 

In cosa consiste l’approccio Biositemico alla psicoterapia?

Il fondatore della scuola, Jerome Liss, lo espone in quest’articolo, parlando di Emozione, Storia e Sè-Altro.

A cura della Dott.ssa AlessiaCopecchi

La psicoterapia corporea.
Tre modelli a confronto

 

Un’accurata sintesi di tre modelli teorici di psicoterapia corporea a confronto. Nell’articolo vengono esposti i principali costrutti del modello Bioenergetico, Organismico e Biositemico, con i quali mi sono formata e che utilizzo nel mio approccio alla cura con le presone con le quali lavoro.

Del prof. Maurizio Stupiggia

(Illustrazione di Aimee Sicuro)

SULL’ AMORE

 

“l’amore è un progetto, è andare verso l’altro che non conosco: è un
-dare- nel senso di protensione verso l’altro, un vero e proprio -an-dare-” (M.Stupiggia)